A settembre conferenze sul tema e le ultime novità per le cure.
Il Parkinson è una malattia neuro-degenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale e si manifesta attraverso sintomi come la riduzione dell’olfatto, i disturbi del sonno REM e il dolore alle gambe. Tuttavia, i sintomi principali sono rappresentati da tremori, rigidità e difficoltà motorie.
Finora, i farmaci disponibili per la cura del Parkinson hanno avuto l’obiettivo di aumentare la produzione di dopamina, una sostanza chimica fondamentale per la comunicazione tra i neuroni. Tuttavia, questi farmaci avevano molti effetti collaterali, tra cui la stimolazione di alcune pulsioni normalmente inespresse.
Finora, i farmaci disponibili per la cura del Parkinson hanno avuto l’obiettivo di aumentare la produzione di dopamina, una sostanza chimica fondamentale per la comunicazione tra i neuroni. Tuttavia, questi farmaci avevano molti effetti collaterali, tra cui la stimolazione di alcune pulsioni normalmente inespresse.
Il professor Alberto Albanese, responsabile dell’Unità Operativa di Neurologia 1 dell’Ospedale Humanitas di Milano, ha affermato che entro un anno ci saranno novità importanti per i malati di Parkinson. Le nuove prospettive terapeutiche riguardano il blocco dell’evolversi della malattia, oltre alla cura dei sintomi.
La ricerca è andata nella direzione delle cure personalizzate, in quanto le cause all’origine della malattia di Parkinson sono sia genetiche che ambientali, con molti geni coinvolti in varia misura. Le cure devono quindi essere ottimizzate per il singolo paziente.
Le nuove prospettive terapeutiche riguarderanno tre differenti linee di ricerca. La prima è quella genetica, con l’avvio delle sperimentazioni di virus geneticamente modificati sull’uomo capaci di inserire geni che curano i sintomi e forse bloccano l’evolversi della malattia.
Speranze arrivano anche dalle altre due linee di ricerca. Arriveranno anticorpi monoclonali capaci di combattere l’accumulo delle proteine, l’alfa-sinucleina, in particolari inclusioni dei neuroni. Infine, arriveranno farmaci più tradizionali che combatteranno la diminuzione della dopamina in maniera molto più raffinata che in passato.
In conclusione, le nuove prospettive terapeutiche riguardanti la cura della malattia di Parkinson offrono speranza per i pazienti affetti da questa patologia. La ricerca sta andando verso cure personalizzate che, oltre a curare i sintomi, possano bloccare l’evolversi della malattia. Le prossime sperimentazioni saranno cruciali per la scoperta di nuove strategie terapeutiche efficaci e innovative.