Quattro strategie utilizzate dai ladri di energia (negli affari e altrove).
Una relazione equilibrata tra due persone è una relazione nutriente per entrambi. Se alla fine di una conversazione, negli affari o altrove, una delle due persone si sente “svuotata/esausta”, è probabilmente perché è stata in una relazione con un “ladro di energia”.
Sono quattro strategie, per lo più inconsce, utilizzate dai ladri di energia (chiamati anche “vampiri di energia”).
Poiché le quattro strategie descritte di seguito non sono esclusive degli uomini, gli aggettivi e i pronomi maschili usati nel testo sono generici “maschio – femmina”.
Meccanismi di dominazione attiva/aggressiva
1 – L’Intimidatore:
Si nutre della paura che crea nell’altro. Ruba energia minacciando, dominando, imponendo le sue scelte, dando ordini, opprimendo, persino essendo violento. Tiene sotto pressione coloro che lo circondano, temendo commenti imbarazzanti, reazioni di rabbia o addirittura scoppi di rabbia. Si mette in una posizione elevata per sminuire gli altri. Sono generalmente egocentrici: invadono lo spazio in modo che tutti gli occhi siano su di loro parlando senza sosta e/o ad alta voce.
Il bullo di solito lo fa quando ha a che fare con chi si lamenta o con i bulli. Quando padroneggia la sua tecnica, evita le esplosioni emotive e rimane nel registro dell’intimidazione.
Emozione generata nell’altra persona: la paura.
Consiglio di relazione (contro-strategia da usare per proteggersi): Rimanere calmi. Non rispondete in modo gentile e non esagerate. Non mostrare emozioni (né paura, né panico, né emozioni particolari). Rimanete il più possibile voi stessi.
2 – L’Interrogatore / Inquisitore / Manipolatore :
Ruba energia interrogando per eccessiva curiosità o gelosia. Le sue domande sono spesso critiche mascherate e generalmente hanno l’intenzione di degradare la fiducia e l’autostima dell’altro. L’interrogatore/inquisitore/manipolatore di solito colpisce l’altra persona dove fa male essendo cinico, scettico, sarcastico, fastidioso, moralista, perfezionista. Generalmente vede i comportamenti e le motivazioni con sospetto. Più l’altra persona cerca di mostrare competenza o di giustificarsi, più l’interrogatore si nutre di energia.
Emozioni generate nell’altro: vergogna o colpa, a seconda della situazione.
Consiglio di relazione (controstrategia da usare per proteggersi): indifferenza. Se dovete riformulare i commenti “manipolatori/inquisitori”, fatelo con i fatti e poi rimanete in silenzio (nessuna condivisione di opinioni o emozioni).
Meccanismi di dominanza passiva
3- L’Indifferente / Sdegnoso:
Il suo comportamento va dal disinteresse, al rifiuto di collaborare, alla condiscendenza, al rifiuto e al nascondersi. Ruba energia chiudendosi in se stesso, lasciando che l’altra persona si esaurisca interrogandolo e chiedendosi cosa c’è di sbagliato, o addirittura sentendosi in colpa. La persona indifferente/scortese non darà all’altra persona i segni di riconoscimento previsti e si divertirà a vederla esaurirsi nel tentativo di riceverli. La persona indifferente/scortese gode degli sforzi dell’altra persona per essere ascoltata o semplicemente notata: distoglie lo sguardo quando l’altra persona cerca la sua attenzione o la interrompe brutalmente. Ci sono mille e una strategie indifferenti/scoraggianti che permettono alla persona indifferente di nutrirsi degli sforzi disperati dell’altra persona per ottenere la sua attenzione, che non darà perché rischierebbe di perdere il suo carburante energetico. Di fronte al conflitto, generalmente si distacca, o addirittura fugge dalla situazione. Il dialogo diventerà allora impossibile. Quindi, se una persona indifferente cerca di destabilizzarti in questo modo, l’unica cosa da fare è lasciare andare e non “corrergli dietro”. Le persone indifferenti generano spesso degli interrogatori.
Emozione generata nell’altra persona: la paura di essere abbandonato o rifiutato, il senso di colpa o la rabbia, a seconda della situazione.
Consiglio relazionale (controstrategia da usare per proteggersi): indifferenza di fronte all’indifferenza. Quello che dovete capire e accettare con questo tipo di comportamento è che potete fare qualsiasi cosa, non cambierà nulla. La persona indifferente non parla con te, quindi non parlare nemmeno con lui. La persona indifferente non ti guarda, quindi non guardare neanche lui. La persona indifferente ti taglia fuori, quindi continua quello che stai dicendo senza dare l’impressione che lo stai notando.
4 – Il denunciante/vittima:
Ruba energia lamentandosi e raccontando i suoi guai tutto il giorno. Tutto è nero, niente è giusto e ha bisogno di farlo sapere al mondo per sentirsi meglio.
Emozione generata nell’altra persona: tristezza o rabbia, a seconda della situazione. A volte, un senso di colpa che spinge ad aiutare, anche a voler “salvare” la vittima. Queste emozioni sono in genere un buon indicatore per rendersi conto che si è relazionalmente presi in giochi psicologici (illustrati dal triangolo drammatico di Karpman).
Suggerimento relazionale (controstrategia da usare per proteggersi): fare domande che rimettono la responsabilità sulla vittima che si lamenta, come “Di cosa hai bisogno? “o “Come si può cambiare questo? “. Uscire dalla posizione “impotente” del salvatore o dalla posizione del carnefice/persecutore di fronte alla vittima: “Probabilmente hai ragione” o “Non ho una soluzione migliore da offrirti”.