“Bisogna riportare dentro il Servizio sanitario nazionale i troppi italiani che non si curano come dovrebbero per motivi economici e questo è un fenomeno consistente: alcuni studi stimano che si tratti di 4 milioni di persone. La questione dei ticket va quindi rivista sulla base di un “principio di bilanciamento di spesa volto a favorire chi ancora resta fuori dal Ssn”.
“La tassa più brutta che c’era era il superticket e l’abbiamo abolita, dal primo settembre non ci sarà più – ha sottolineato Speranza -. Oltre a questo resta la quota del ticket che tutti pagano indipendentemente dal reddito: ho annunciato un collegato nella manovra per un bilanciamento del ticket”. Un esempio concreto: “un deputato e prende un’indennità molto più alta di un operaio ex Ilva; chi guadagna molto di più deve cioè pagare un pò di più rispetto a chi guadagna molto di meno”. Dunque, “l’idea è proprio un bilanciamento nella spesa per il ticket”. Oggi, infatti, per una ecografia mammografica, “si pagano 36 euro sia se sei miliardario sia se sei un operaio ex Ilva; questo principio può però essere superato con un bilanciamento di spesa volto a favorire chi ancora resta fuori dal Ssn, stando però attenti a non spingere fuori dal sistema i redditi più alti; Il servizio sanitario deve cioè comprendere tutti”.
Riferendosi quindi al principio di universalismo del Ssn in Italia, Si rimarca come il nostro sistema sanitario sia pensato proprio per garantire le cure a tutti i cittadini sulla base dei principi costituzionali: “Vogliamo difendere con il coltello tra i denti il sistema sanitario nazionale, che troppe volte – si dà per scontato: in Italia se stai male vieni curato, ci sono posti dove se non hai soldi e non tiri fuori la carta di credito non ti curi”. E proprio per la Sanità, “la manovra ha dato un primo segnale importante: 2 miliardi in più sul Fondo sanitario che non si vedevano da molti anni e ci sono anche 2 miliardi in più per l’edilizia sanitaria”. Giusto sottolineare quando le cose positive sono fatte !