Dopo Papa Francesco, un nuovo cammino per la Chiesa: la salute dei fragili resti al centro. Un appello dalla Lega Diritti del Malato
Con la morte di Papa Francesco, si chiude una stagione umana e spirituale tra le più intense della Chiesa contemporanea. Un pontificato che ha saputo parlare agli ultimi, ai poveri, ai malati, e che ha costantemente richiamato l’attenzione della politica e delle istituzioni sulla dignità della persona, in ogni fase della vita.
Il camerlengo, cardinale Kevin Farrell, ha avviato le procedure ufficiali per la sede vacante, come previsto dal diritto canonico. Nei prossimi giorni inizierà il conclave che porterà all’elezione del nuovo Pontefice. Un evento che, oltre al mondo ecclesiale, riguarda anche tutti noi: perché il Papa, nella sua autorità morale e sociale, può influenzare visioni, priorità, politiche e approcci culturali.
La Lega Diritti del Malato (LDM), da sempre impegnata per difendere i più fragili e per affermare la salute come diritto universale, lancia oggi un appello: che il prossimo Papa porti avanti e rilanci con forza il messaggio di attenzione ai malati, agli anziani, alle persone escluse dai sistemi sanitari.
Un’eredità da non disperdere: la salute come bene comune
Papa Francesco ha dato una svolta decisa nel linguaggio della Chiesa: ha parlato di ospedali come “luoghi di misericordia”, di medici e infermieri come “artigiani di speranza”, e ha condannato duramente ogni forma di esclusione sociale basata sulla malattia, la povertà o la disabilità.
Ha invitato le istituzioni sanitarie a non perdere la loro “vocazione originaria”, ricordando che la salute non può mai diventare un lusso o un privilegio.
In piena pandemia, il Papa ha lanciato appelli globali. Ha ricordato che “la salute è un diritto, non un premio per chi può permetterselo”.
L’impegno di LDM e il sogno di una Chiesa alleata dei diritti
Nel solco di questa visione, la Lega Diritti del Malato si rivolge oggi non solo alla Chiesa, ma anche alle organizzazioni civiche, alle associazioni di volontariato, ai cittadini di buona volontà: è il momento di rafforzare le alleanze.
Abbiamo bisogno di una Chiesa che continui ad essere voce di chi non ha voce, che si batta per un’assistenza sanitaria dignitosa, per l’accesso alle cure in ogni angolo del mondo, per un modello di società che non lasci indietro nessuno.
LDM propone ai futuri referenti vaticani in ambito sanitario e sociale di costruire insieme un dialogo operativo, fatto di campagne condivise, reti di sostegno, formazione sui diritti dei malati, sostegno psicologico per i caregiver, e azioni concrete contro le disuguaglianze nell’accesso alla salute.
Perché salute e spiritualità non sono mondi separati
La cura del corpo e quella dell’anima sono da sempre legate. Gli ospedali nati accanto ai conventi ne sono testimonianza storica. Ancora oggi, nelle strutture sanitarie, la presenza del cappellano ospedaliero è un punto di riferimento per molti pazienti e famiglie.
Ma non basta la consolazione: serve anche una presa di posizione forte. La salute mentale, l’assistenza domiciliare, la tutela delle persone non autosufficienti, la fine vita… sono tutte sfide che interpellano la coscienza collettiva e, con essa, anche quella religiosa.
Un nuovo Papa, un nuovo inizio
Chi sarà il prossimo Papa? Non lo sappiamo. Ma sappiamo cosa ci auguriamo: un Pontefice che, come Francesco, metta la cura dell’altro al centro della sua missione. Un uomo capace di ascoltare il grido silenzioso dei malati cronici, dei bambini senza accesso alle cure, dei migranti senza tessera sanitaria, delle persone abbandonate ai margini.
La Lega Diritti del Malato sarà lì. Come sempre. Con uno sguardo attento, critico, ma anche con la volontà di collaborare. Perché se è vero che “tutto è connesso”, come amava dire Papa Francesco, allora anche la salute dei più deboli è un dovere universale.