La diagnosi di cancro segna l’inizio di un percorso faticoso tra visite, esami, terapie spesso invalidanti anche se per periodi di tempo limitati. La condizione di fragilità determinata dalla patologia può essere di ostacolo al ritorno alla quotidianità ed è necessario conoscere i propri diritti per poterli esigere ed esercitare efficacemente in ogni contesto. Il nostro ordinamento riconosce e garantisce alle persone malate di tumore tutele giuridiche ed economiche sia come particolare categoria di malati sia, genericamente, come persone riconosciute invalide e portatrici di handicap.
In questa brochure riportiamo una agile sintesi dei principali strumenti di tutela per consentire ai malati ed ai loro familiari di orientarsi.
Rinviamo, per maggiori approfondimenti su ogni tema trattato, al libretto di Aimac a cura di E. Iannelli con la revisione critica del Coordinamento Generale Medico Legale INPS.
Esenzione dal ticket per patologia (cod. 048)
Il malato di cancro ha diritto all’esenzione per patologia (cod.048) dal pagamento del ticket per farmaci, visite ed esami appropriati per la cura del tumore da cui è affetto e delle eventuali complicanze, per la riabilitazione e per la prevenzione degli ulteriori aggravamenti.
Esenzione del ticket
Invalidità civile e Handicap
I malati oncologici possono ottenere il riconoscimento dell’invalidità civile. A seconda del tipo di invalidità riconosciuta, e delle loro condizioni economiche, i malati hanno diritto a:
- pensione di inabilità civile (pari al 100%);
- assegno di invalidità civile (tra il 74% ed il 99%);
- indennità di accompagnamento (nei casi più gravi);
- indennità di frequenza (per i minori di anni 18).
Oltre all’invalidità civile, il malato di cancro può ottenere il riconoscimento dello stato di handicap in situazione di gravità anche solo per periodi limitati. Allo stato di handicap in situazione di gravità sono collegati alcuni benefici fiscali, ed importanti tutele in ambito lavorativo: la legge consente ai lavoratori malati in stato di handicap grave e, in diversa misura, ai lavoratori che li assistono, di usufruire di permessi e congedi (retribuiti e non); di scegliere la sede e l’orario di lavoro (part-time) e di godere di altri benefici per conciliare le cure o l’assistenza con l’attività lavorativa.
Come si fa per ottenere l’accertamento dello stato di invalidità e di handicap?
Presentando la domanda all’INPS per via telematica.
La procedura si articola in due fasi collegate tra loro:
- certificato medico digitale rilasciato da un medico certificatore accreditato presso l’INPS (medico di medicina generale o medico specialista) il quale compila online sul sito INPS la certificazione medica richiesta. Occorre accertarsi che venga avviata specificando che si tratta di malattia neoplastica (Legge n. 80 del 2006). In questo modo l’INPS deve convocare la persona e fornire il responso della commissione entro 15 giorni;
- compilazione ed invio telematico della domanda amministrativa da parte dell’interessato, personalmente o a mezzo di intermediario abilitato (patronati).
Accertamento dell’invalidità civile
Quali sono i diritti del lavoratore che si ammala di cancro
In ambito lavorativo alcuni benefici conseguono all’accertamento di una certa percentuale di invalidità, altri all’accertamento dello stato di “handicap in situazione di gravità”, e altri ancora dalla sussistenza dei requisiti previsti dalla legge per il diritto al lavoro dei disabili.
I lavoratori malati di cancro per conciliare il lavoro con le esigenze di cura, oltre alle assenze retribuite per malattia, possono usufruire di diverse forme di permessi e di congedi dal lavoro, come ad esempio i permessi lavorativi ex lege 104/92
(3 giorni/mese o 2 ore/giorno – legge 104/92) o il congedo per cure agli invalidi oltre il 50% (30 giorni lavorativi/anno).
I Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) spesso prevedono, inoltre, la possibilità di conservare il posto (senza retribuzione) anche nei casi in cui l’assenza per malattia determini il superamento del periodo di comporto.
Permessi e congedi lavorativi Indennità di malattia
Il lavoratore che non sia in grado di espletare le sue mansioni a causa della malattia e delle sue conseguenze ha diritto di assentarsi per il periodo necessario per le cure e le terapie, di conservare il posto di lavoro e di percepire un’indennità commisurata alla retribuzione.
Indennità di malattia
Alcuni contratti collettivi di lavoro (CCNL) tutelano specificatamente i lavoratori affetti da patologie oncologiche e da quelle gravi che richiedono terapie salvavita, prevedendo che i giorni di ricovero ospedaliero o di trattamento in day hospital, come anche i giorni di assenza per sottoporsi alle cure siano esclusi dal computo dei giorni di assenza per malattia normalmente previsti e siano retribuiti interamente.
Assenza per terapia salvavita
Scelta della sede di lavoro e trasferimento
Il lavoratore malato di cancro ha diritto di essere trasferito alla sede di lavoro più vicina possibile al proprio domicilio e non può essere trasferito senza il suo consenso.
Approfondisci: Scelta della sede di lavoro e trasferimento
Flessibilità e accomodamenti ragionevoli
Il malato oncologico ha diritto di essere assegnato a mansioni adeguate alla sua mutata capacità lavorativa, potendo essere assegnato a mansioni equivalenti o anche inferiori a quelle precedentemente svolte, purché compatibili con le sue condizioni, mantenendo in ogni caso il trattamento retributivo corrispondente alle mansioni precedenti.
Mansioni lavorative
Inoltre può chiedere di non essere assegnato o di essere esonerato dallo svolgimento del lavoro in orario notturno dimostrando, mediante certificazione medica, la sua inidoneità a tali mansioni.
Lavoro notturno
Il lavoratore malato di tumore può usufruire di forme di flessibilità per conciliare i tempi di cura con il lavoro ed ha diritto ad ottenere la trasformazione dell’orario di lavoro da tempo pieno a tempo parziale, conservando il diritto a tornare al
tempo pieno quando le condizioni di salute lo permettano.
Rapporto di lavoro a tempo parziale
Lo smartworking o lavoro agile è un’altra forma di flessibilità lavorativa che consente al lavoratore malato di cancro di continuare a lavorare anche durante le terapie, ma senza recarsi in ufficio.
Telelavoro e smartworking
I lavoratori possono cedere per solidarietà e a titolo gratuito, giornate di ferie o riposo “solidali” ai colleghi di lavoro in difficoltà, in modo da consentire loro di assistere i figli minori che, per particolari condizioni di salute, necessitano di cure costanti.
Alcuni CCNL hanno esteso questa disciplina riconoscendo il diritto a fruire di permessi solidali, non solo per assistere i figli minori ma anche nei casi di grave malattia del lavoratore stesso o di assistenza a un familiare non autosufficiente.
Ferie e riposi “solidali”
Lavoratori titolari di partita IVA
I lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata INPS ed i liberi professionisti iscritti alle rispettive casse di previdenza, se costretti a sospendere anche solo temporaneamente l’attività lavorativa a causa della patologia e delle terapie oncologiche, possono accedere a forme diverse di assistenza economica, disciplinate da norme di settore.
Lavoratori autonomi e liberi professionisti
Indipendentemente dall’invalidità civile, un lavoratore malato di tumore e con una certa anzianità contributiva (per l’INPS, 5 anni) può chiedere all’ente previdenziale di appartenenza il riconoscimento medico-legale della riduzione della capacità
lavorativa (c.d. invalidità pensionabile) al fine di ottenere l’assegno ordinario di invalidità “previdenziale”, nel caso in cui sia accertato che la capacità lavorativa è ridotta a meno di un terzo oppure, in caso di inabilità totale, la pensione di inabilità
(reversibile) calcolata in base alla situazione previdenziale.
Il malato titolare della pensione previdenziale di inabilità e che si trovi nelle condizioni per cui è previsto l’accompagnamento (necessità di assistenza continua per deambulare o svolgere le “attività della vita quotidiana”) e non sia ricoverato, può richiedere l’assegno mensile per l’assistenza personale e continuativa (non reversibile).
Prestazioni previdenziali
Contrassegno di libera circolazione e di sosta
Il malato di cancro in terapia può chiedere ed ottenere dal Comune di residenza il contrassegno di libera circolazione e sosta che è nominativo e può essere utilizzato solo quando l’auto è al servizio del malato intestatario del permesso.
Contrassegno di libera circolazione e di sosta
I diritti di chi si prende cura di un familiare malato di cancro
La malattia e le terapie antitumorali mettono a dura prova la famiglia dal punto di vista emotivo, ma anche economico e pratico. Se il caregiver lavora, la legge prevede diversi strumenti a tutela dei suoi diritti, che possono agevolare il gravoso
compito di assistenza al malato, soprattutto se anziano.
I lavoratori che si prendono cura di un proprio caro malato di cancro, riconosciuto invalido o con handicap grave, hanno diritto ad usufruire di:
- scelta della di lavoro alla sede più vicina al domicilio della persona assistita e divieto di trasferimento;
- permessi lavorativi (3 giorni/mese – legge 104/92);
- congedo straordinario biennale retribuito;
- priorità nella trasformazione del lavoro da tempo pieno a part-time;
- divieto di lavoro notturno;
- ferie e riposi “solidali”.