Negli ultimi trent’anni, uno dei trend topic più importanti e di maggiore interesse è stato la salute, che ha acquisito un ruolo centrale e di grande visibilità in molti flussi comunicativi. Il concetto stesso di salute è cambiato, in quanto oggi è inteso a più ampio spettro come uno stato di benessere fisico, sociale e mentale.
Di conseguenza comunicare riguardo temi di sanità pubblica significa modificare il senso delle nostre vite e delle nostre relazioni, il modo con cui viviamo e ci relazioniamo agli altri. In questi anni di ‘infodemia’, si è capito quanto scienza e divulgazione scientifica possano essere due cose totalmente diverse.
La divulgazione è infatti lo strumento attraverso il quale si interpretano i risultati della scienza e li si rendono fruibili a tutti. Trasforma cioè la crudezza dei metodi, dei numeri e delle formule in una narrazione più agevole, più facile da maneggiare e da far capire ai cittadini così come alle istituzioni e agli uomini politici.
Per cui la comunicazione della salute è ormai diventato un tema di pubblica utilità e rientra tra i grandi temi sociali ai quali è necessario sensibilizzare l’opinione pubblica. Ma la comunicazione non deve essere intesa come semplice trasferimento di messaggi, ma come strumento di produzione di idee, rappresentazioni, opinioni, necessarie a interagire con la produzione culturale di una intera società. In tal senso la comunicazione in ambito sanitario pubblico, proprio come il marketing sociale, deve sviluppare strategie di prevenzione e di educazione alla salute. Al fine di attivare iniziative per orientare il pubblico, deve analizzare lo scenario di intervento, scegliere finalità e obiettivi, canali e luoghi adeguati. Con la legge 150 del 2000, tutte le strutture sanitarie pubbliche avrebbero dovuto fornirsi di un ufficio stampa e affidarsi a professionisti della comunicazione. Con grande lentezza, questa cosa in Italia è avvenuta, anche se in maniera ancora limitata. Intanto però tutto ciò che riguarda l’ambito della salute pubblica ha trovato sempre più spazio nella società moderna.
Anche indirettamente: basti pensare a quanto la salute o i suoi luoghi siano ormai setting di telefilm, soap, oppure sia inteso come prodotto dell’industria culturale e come pretesto narrativo. Ma la salute ha in maniera più diretta trovato spazio iniziando dal boom di periodici sull’argomento ad inizio anni Duemila e poi con sempre maggiore spazio in tv, anche se come topic secondario (immigrazione, crisi economica, malaffare). Tutto questo ha portato negli anni a maggiore sensibilizzazione sui temi della salute, e una più congrua presenza sul web (aumento flussi informativi sanitari, ma anche soggetti privati con consulenze a pagamento, doctor web, etc.). È anche vero però che la rappresentazione della salute subisce sui social le diverse narrazioni da parte delle istituzioni, dei giornalisti e dei cittadini, ma anche del brand journalism delle aziende farmaceutiche. Ma è importante tenere sempre a mente che, su molti temi compresi proprio quelli di salute pubblica, i social non danno sempre una mano a chiarire le idee.