Cos’è l’ignoranza selettiva e come la filosofia minimalista, in certe condizioni, può salvarci.
La società occidentale dà grande valore all’abbondanza. Anzi, potrei dire senza sconvolgere nessuno che l’abbondanza sia una delle massime priorità: il fine ultimo di moltissime attività dell’essere umano in questa parte del mondo riguarda l’aumentare, il produrre, il complicare e l’accumulare.
Puntare ad avere sempre di più è l’obiettivo di milioni di persone. Molte di loro non ne sono consapevoli e se gli si dicesse che tutta la loro esistenza non è altro che una corsa all’abbondanza, negherebbero con forza e sdegno.
Ma nella realtà dei fatti, tutti i segnali che riceviamo ogni singolo giorno da coloro che abbiamo intorno, dalla televisione e dalla maggior parte dei contenuti sui social network porta in quella direzione: devi puntare ad avere di più perché quello che hai non è abbastanza. Essere di più perché quello che sei non è sufficiente.
Per ribellarsi a questa folle corsa senza traguardo, c’è un solo modo: rallentare fino a fermarsi e rendersi conto che la soluzione non è nell’abbondanza. L’obiettivo non è avere più di quanto ci serva, ma imparare a valorizzare ciò che di prezioso già si possiede. È un discorso di gratitudine, ma soprattutto di Minimalismo.
Perché il Minimalismo è la risposta
Il Minimalismo mi ha cambiato la vita in meglio, mostrandomi una realtà che non avevo mai preso in considerazione: less is more, ovvero “meno è più”.
Il Minimalismo è lo stile di vita dell’essenziale: ti concentri su ciò di cui hai davvero bisogno e che davvero apporta valore alla tua vita ed escludi tutto il resto.
Questa mentalità è il miglior antidoto alla follia dell’abbondanza a tutti i costi, perché nasce come idea ma si concretizza poi in uno stile di vita volto ad eliminare tutto ciò che è superfluo e inutile. Vale per ogni aspetto della vita: tanti associano il Minimalismo agli oggetti ma in realtà si può applicare anche alle relazioni, alle abitudini, all’alimentazione, al lavoro, ai sentimenti…
Il Minimalismo, in fondo, ti costringe a porti una domanda fondamentale:
Mi serve davvero?
Da qui, un’altra domanda che ci si pone sempre meno:
Ciò che sto per introdurre nella mia vita apporta valore oppure è semplicemente un altro peso morto da portare sulle mie spalle ogni singolo giorno?
Quando inizi a porti queste domande, inizi a capire che l’abbondanza spesso è tua nemica. E ce n’è una forma subdola di cui non ti rendi conto facilmente nel rumore della quotidianità, nonostante abbia un grande impatto sul tuo umore e sulla tua felicità.
È l’abbondanza di informazioni.
L’abbondanza di informazioni ti allontana dalla felicità
Si stima che al giorno d’oggi un uomo occidentale riceva ogni singola giornata le stesse informazioni che un tempo un uomo comune riceveva in sei mesi. Questo perché un tempo l’uomo aveva una vita semplice e minimalista, nella quale non aveva accesso a informazioni che andavano oltre al suo piccolo angolo di mondo. Oggi è esattamente il contrario: attraverso la tecnologia siamo connessi con il mondo intero, ogni giorno, ogni secondo.
Si tratta in realtà di una finta connessione, visto che siamo tanti, non abbiamo mai avuto un tale benessere eppure non siamo mai stati così soli e depressi. Ma questo è un altro discorso.
Oggi l’uomo è bombardato di informazioni, che arrivano dalle altre persone (in piccolissima percentuale), dalla televisione, dalla radio e soprattutto dallo smartphone.
Se stai dieci minuti su Facebook, entrano nella tua testa decine e decine di nuove informazioni, la maggior parte delle quali assolutamente inutili. Ma non solo: spesso non sono soltanto inutili ma anche nocive. Ti fanno del male, senza che tu nemmeno te ne renda conto.
Prendiamo il titolo di una notizia come questa:
Famiglia si schianta in autostrada: morti tutti. GUARDA IL VIDEO
Mi è capitata davanti agli occhi proprio su Facebook. È un articolo della versione online di un noto quotidiano italiano.
Con quel titolo, è naturale avere l’istinto di cliccare, leggere la storia e guardare l’incidente che ha distrutto un’intera famiglia. Ma prima di farlo, fermati un attimo e poniti la domanda chiave del Minimalismo:
Mi serve davvero?
E poi l’altra domanda:
Che valore apporta alla mia vita guardare il video di un’intera famiglia sterminata in un tremendo incidente?
La risposta è che, per il tuo benessere emotivo, notizie come queste dovresti semplicemente ignorarle. Questo è il principio alla base della cosiddetta ignoranza selettiva.
Cos’è l’ignoranza selettiva
Adottare l’ignoranza selettiva è una delle cose più intelligenti che abbia mai fatto per migliorare la qualità della mia vita e preservare il mio benessere emotivo.
Significa ignorare accuratamente tutte quelle informazioni che non mi sono in alcun modo utili e non apportano alcun valore alla mia vita.
Riprendiamo la notizia precedente, quella dell’incidente in autostrada. Partiamo da un punto di vista ben preciso, giusto per toglierci eventuali di natura etica: interessandoti a questa vicenda, leggendo quella notizia e guardando quel video, fai qualcosa di concreto per attenuare il lutto di chi è sopravvissuto a queste sfortunate persone?
Assolutamente no. Mi dispiace dirtelo, ma scrivere “sentite condoglianze” o “rip” non fa alcuna differenza a chi sta soffrendo per la perdita dei propri cari.
Il tuo valore umano e la tua empatia non si misurano in base ai tuoi commenti su Facebook, ma dalle tue azioni nella quotidianità, specialmente quelle che svolgi quando nessuno ti sta guardando. Non sei un essere umano migliore per quello che dici, ma per quello che fai ogni giorno.
Non ti serve a nulla consumare quella notizia tragica, eppure lo fai. Clicchi su quel titolo e leggi quell’articolo e guardi il video con una curiosità morbosa. Quello che succede dopo è una spirale di negatività di cui potevi davvero fare meno.
Certe notizie (inutili) ti condannano ad ansia, paure e infelicità
L’ansia cresce dentro di te, parola dopo parola, fotogramma dopo fotogramma. Poi ti senti triste. Poi ti senti agitato. Inizi a pensare che potrebbe succedere a te o a qualcuno che ami.
Ti chiedi quanti anni restano da vivere ai tuoi genitori. Pensi che la tua fidanzata potrebbe morire mentre torna dal lavoro oppure che tuo figlio potrebbe ammalarsi. Magari, partendo da un incidente stradale, potresti arrivare a pensare di avere un malore nel sonno, quando nessuno se ne accorgerebbe. L’overthinking è in grado di portarti a ragione sulle cose più assurde.
E tutto questo ammasso di pensieri negativi e paure, non ti spinge a vivere intensamente. Non ti porta a dire “ti voglio bene” ai tuoi cari. È proprio il contrario: ti fa dimenticare di vivere per farti pensare solo alla morte. Ti sradica dal “qui e ora” per portarti verso scenari futuri disastrosi.
È un inaccettabile spreco del tuo prezioso tempo. È un atto di puro masochismo emotivo: stai scegliendo (inconsapevolmente) di alimentare la tua infelicità.
La buona notizia è che puoi risparmiarti tutto ciò adottando l’ignoranza selettiva.
Ignoranza selettiva: una questione di consapevolezza
Non vuol dire non informarsi più su nulla, non seguire le news e isolarsi dal mondo intero. Non vuol dire diventare un vero ignorante, anzi, secondo me è proprio il contrario: invece di conoscere superficialmente un po’ di tutto leggendo o ascoltando qualsiasi cosa ti capiti a tiro, diventi esperto di ciò che ti interessa davvero.
Se sei interessato a un argomento che riguarda qualcosa di negativo, ovviamente è giusto che ti informi a riguardo. Ad esempio, se scopro che c’è stato un terremoto devastante a Bali, mi interesso, perché amo quel luogo e il popolo che abita l’isola. Informandomi andrò incontro a molta negatività, ma è perché lo voglio io.
Alla fine è tutta una questione di consapevolezza: l’ignoranza selettiva vuol dire interessarsi consapevolmente. Leggere solo quelle notizie che si sceglie di leggere (indipendentemente dal tema) e non permettere alle altre di arrivare al proprio cervello senza un buon motivo.
Come adottare l’ignoranza selettiva
La felicità è una questione di piccoli passi, non di puntare ad avere tutto subito. Se vuoi migliorare la tua vita, inizia a farne uno davvero semplice: proteggi te stesso dalla negatività, dall’ansia e dalle paure gratuite. Sono già presenti naturalmente e in abbondanza nella vita senza che tu debba alimentarle.
Questi sono alcuni dei metodi più efficaci per adottare l’ignoranza selettiva.
- smetti di guardare il telegiornale: devi essere tu a informarti, non lasciare che la televisione ti riempia la testa di drammi gonfiati per fare ascolti e pessimismo gratuito;
- elimina dalla tua rete di contatti sui social network coloro che condividono solo negatività;
- sii attivo nell’informarti: cerca le notizie che ti interessano senza farti distrarre. Abbiamo una curiosità morbosa verso ciò che è macabro, ma tu cerca di combatterla.
- quando sei con amici o parenti e la conversazione tocca argomenti che non faranno altro che alzare i livelli di ansia di tutti quanti, cambia argomento
- passa meno tempo allo smartphone e goditi di più il tuo spicchio di mondo.
Adottando l’ignoranza selettiva, scoprirai che molto spesso la sofferenza non è altro che una scelta. Quando permetti a queste informazioni inutili di entrarti dentro e logorarti, stai scegliendo di soffrire.
Riempi il tuo tempo di momenti piacevoli, per te e per chi ti sta intorno. Racconta e ascolta storie positive, interessanti e divertenti. Fatti una risata e vivi il momento, invece di entrare in una spirale di terrore.