Aggiornamento al 11 settembre 2023 – Sentenza di Condanna del 7 settembre 2023
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea, con una sentenza emessa il 7 settembre 2023, ha gettato luce su una situazione estremamente preoccupante riguardante la qualità delle acque potabili in alcune parti d’Italia. La sentenza, che ha condannato l’Italia per il mancato rispetto dei parametri di arsenico e fluoruro nelle acque potabili di diversi comuni del Lazio, pone un serio interrogativo sulla salute pubblica nel nostro paese.
La Direttiva 98/83/CE del Consiglio dell’Unione Europea, datata 3 novembre 1998, stabilisce chiari parametri per la qualità delle acque destinate al consumo umano. Tali parametri sono finalizzati a garantire che le acque potabili siano sicure per la salute umana. Tuttavia, la Corte di Giustizia UE ha rilevato che l’Italia ha violato questa direttiva in modo significativo in diverse località.
Le violazioni riguardano principalmente i comuni di Bagnoregio, Civitella d’Agliano, Fabrica di Roma, Farnese, Ronciglione e Tuscania. In particolare, l’Italia è stata condannata per non aver adottato misure atte ad assicurare il rispetto dei valori parametrici indicati nella direttiva per quanto riguarda il livello di concentrazione dell’arsenico e del fluoruro nelle acque di questi comuni.
La mancanza di interventi tempestivi per migliorare la qualità dell’acqua potabile è un problema grave. La salute delle persone è in gioco, e il diritto di accesso a un’acqua sicura e salubre è fondamentale per una vita sana e dignitosa. Le sostanze come l’arsenico e il fluoruro, se presenti in concentrazioni eccessive nell’acqua potabile, possono causare gravi problemi di salute, tra cui danni ai reni, problemi neurologici, problemi cardiaci e altre malattie.
La Lega Diritti del Malato, un’associazione attiva nel volontariato e dedicata all’aiuto delle persone fragili e alla promozione della salute, è profondamente preoccupata per questa sentenza. La salute delle persone deve essere al centro di tutte le politiche, e il rispetto delle normative europee in materia di acqua potabile è essenziale per garantire questo diritto fondamentale.
È imperativo che l’Italia prenda azioni immediate per risolvere questa situazione. Ciò include l’adozione di misure concrete per ridurre i livelli di arsenico e fluoruro nelle acque potabili nei comuni coinvolti. La salute dei cittadini non può essere compromessa per mancanza di interventi adeguati.
La Lega Diritti del Malato esorta le autorità italiane a cooperare pienamente con le istanze europee e ad adottare tutte le misure necessarie per ripristinare la qualità delle acque destinate al consumo umano nei comuni interessati. La salute dei cittadini deve essere al primo posto, e non possiamo permettere che aspetti così importanti per la salute siano trascurati. È ora di agire e garantire un futuro più sicuro e sano per tutti i cittadini italiani.