La sepsi è una rara complicazione di un’infezione, le cui conseguenze possono essere molto gravi e potenzialmente mortali. Consiste in una risposta infiammatoria eccessiva dell’organismo a un’infezione generalizzata che danneggia tessuti e organi compromettendone il funzionamento. Senza una cura immediata può provocare la morte.
Ogni anno si registrano in Europa 700.000 casi di sepsi, di cui almeno 1 su 5 con esito mortale.
La sepsi può colpire chiunque abbia contratto un’infezione, tuttavia, è più frequente in neonati, bambini, anziani e persone con malattie persistenti nel tempo (croniche) o altre condizioni mediche che indeboliscono il sistema immunitario.
Le persone ricoverate in ospedale, se hanno appena subito un intervento chirurgico o sono state sottoposte all’impianto di un dispositivo medico, come il catetere urinario o il catetere venoso, sono più esposte al rischio di sepsi. Più è lunga la degenza, maggiore è il rischio di svilupparla.
I primi disturbi (sintomi) causati dalla sepsi sono febbre elevata o abbassamento della temperatura corporea, brividi, aumento del battito cardiaco e della frequenza respiratoria. Se non si interviene subito, la situazione può peggiorare rapidamente e ai disturbi (sintomi) iniziali se ne possono aggiungere altri, più gravi, fino ad arrivare allo shock settico, con crollo della pressione sanguigna.
La sepsi è provocata da un’infezione, presente in qualsiasi parte del corpo. Le infezioni di origine batterica sono la causa più frequente di sepsi. In rari casi sono implicate infezioni causate da virus o funghi.
Le infezioni più comunemente associate con la sepsi sono:
polmoniti
infezioni intra-addominali
infezioni chirurgiche
meningiti
encefaliti
infezioni renali
osteomieliti
endocarditi
Nel caso delle sepsi di origine batterica o fungina, il primo passo verso il loro sviluppo è il passaggio nel sangue dei batteri/funghi che hanno causato l’infezione localizzata. Quando ciò avviene, l’infezione si diffonde a tutto l’organismo ed è detta generalizzata o sistemica. Il secondo passo è la comparsa di un’esagerata risposta infiammatoria estesa a tutto l’organismo che causa danni a organi e tessuti.
L’accertamento (diagnosi) della sepsi si basa sull’osservazione dei disturbi (sintomi), sui risultati di analisi del sangue eseguite per evidenziare l’eventuale presenza di batteri/funghi o altri germi, su altri esami di laboratorio in grado di valutare il danno ai diversi organi e al loro funzionamento (disfunzione d’organo).
Se la fonte dell’infezione non è evidente, le analisi di laboratorio possono essere integrate da esami cosiddetti di diagnostica per immagini per individuare il focolaio infettivo e procedere con le cure più appropriate.
La terapia della sepsi include la somministrazione di antibiotici, di liquidi per via endovenosa, di ossigeno se necessario, di corticosteroidi e di ulteriori trattamenti a seconda della gravità del danno agli organi.
Nei casi gravi, e soprattutto se si verifica lo shock settico, è necessario l’immediato ricovero in ospedale, in un’unità di terapia intensiva. A causa del malfunzionamento degli organi vitali la sepsi può essere mortale. Tuttavia, se viene identificata e curata rapidamente, il recupero del malato può essere totale e privo di conseguenze a lungo termine.
Sepsi e setticemia
Spesso i termini setticemia e sepsi sono impiegati come sinonimi, vale a dire come se avessero lo stesso significato. In realtà, il termine setticemia si riferisce solo all’invasione del sangue da parte di batteri, mentre la parola sepsi indica il progressivo danno agli organi causato dalla risposta infiammatoria dell’organismo a una setticemia ma anche ad un’infezione (batterica o raramente da funghi o virus) senza setticemia.
Quando rivolgersi al medico
Le persone che hanno contratto recentemente un’infezione o si sono ferite, se notano la comparsa di disturbi quali febbre elevata, brividi, aumento del battito cardiaco, dovrebbero rivolgersi immediatamente al proprio medico. Se il medico dovesse sospettare che i disturbi osservati possano dipendere da una sepsi, invierà il malato al pronto soccorso più vicino per gli accertamenti e le cure del caso. La sepsi e lo shock settico sono emergenze mediche che richiedono il ricovero immediato.
SINTOMI
Disturbi (sintomi) causati dalla sepsi nei bambini di età inferiore ai 5 anni
È indispensabile chiamare il 118, o recarsi al pronto soccorso più vicino, nel caso in cui il bambino manifesti uno dei seguenti disturbi:
pelle fredda, pallida, bluastra o presenza di chiazze che non schiariscono sotto la pressione delle dita
grave sonnolenza o difficoltà a risvegliarsi (letargia)
respiro accelerato
convulsioni
È necessario chiedere l’immediata valutazione del pediatra se il bambino presenta:
temperatura corporea
febbre superiore ai 38 gradi, in bambini al di sotto dei 3 mesi di età
febbre superiore ai 39 gradi, in bambini di età compresa tra 3 e 6 mesi
febbre associata a una totale mancanza di interesse per qualsiasi oggetto o attività
temperatura molto bassa (al di sotto dei 36 gradi), da controllare per almeno tre volte nell’arco di dieci minuti
respirazione
respirazione difficile, affannosa o rumorosa
presenza di pause durante la respirazione (apnea)
urine (pipì)
assenza di pipì o pannolini asciutti da almeno 12 ore
alimentazione
perdita di appetito nei neonati con meno di 1 mese di età
rifiuto a bere liquidi da oltre 8 ore (durante il periodo di veglia)
vomito verde (contenente bile), color catrame o con sangue
altri disturbi fisici o del comportamento
rigonfiamento della fontanella cranica nei neonati
occhi incavati
mancanza di interesse per qualsiasi attività
perdita del tono muscolare (il bambino appare flaccido)
pianto debole, lamentoso o pianto ininterrotto nei bambini più piccoli
stato di confusione mentale nei bambini più grandi
scarsa reattività o irritabilità
rigidità del collo, soprattutto al momento di sollevare o abbassare lo sguardo
Disturbi della sepsi nei bambini più grandi e negli adulti
Nei bambini più grandi e negli adulti i primi segni della sepsi sono:
temperatura corporea molto alta (febbre) o molto bassa
brividi e tremori
aumento del battito cardiaco
respiro accelerato
In alcuni casi, a questi disturbi (sintomi) si possono associare i segni dello shock settico (caratterizzato da un pericoloso abbassamento della pressione del sangue) quali:
sensazione di mancamento o grave debolezza
alterazioni dello stato mentale (confusione o disorientamento)
diarrea
nausea e vomito
difficoltà respiratorie
significativa riduzione della produzione di urine (come, ad esempio, assenza totale di urina per 24 ore consecutive)
pelle fredda, umida e pallida o a chiazze
perdita di conoscenza